l'Autore
SALVATORE MALENA
Nato a Cirò Marina l'8/02/1954. Ha partecipato a numerosi premi di poesia in Calabria e fuori, riscotendo fin dal 1976, alla 1ª Edizione del Premio Internazionale Calabria, consensi e riconoscimenti sempre crescenti. È inserito in numerose raccolte e pubblicazioni di poesie, che abbracciano un periodo che va dal 1976 al 1989. L'impegno poetico del Malena va alla ricerca dei motivi essenziali di una poesia, che si contraddistingue per immediatezza ed efficacia comunicativa, capace cioè di trasmettere stati d'animo ed emozioni, che spesso sfuggono alla meditazione quotidiana del vivere.

Pubblicazioni
AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CIRÓ MARINA
ANTOLOGIA DI POESIE
CONCORSO LETTERARIO REGIONALE
CITTÁ DI CIRÓ MARINA
INTITOLATO A CICCIO AMATO
1ª EDIZIONE ANNO 2000



La notte tace
Il giorno che s'avvia al tramonto
indossa il suo abito scuro,
É LA NOTTE !!

LA NOTTE muta, non parla,
chiusa nei suoi misteri,
la complicità il suo buio.

Solo il cigolio della ruota
di un vecchio calesse
rompe l'incantesimo,
ma quando tutto questo è lontano
LEI pavoneggia con le sue interminabili ore
che sembrano non scorrere mai.

In lontananza un uomo affranto, solo,
preso da chissà quali pensieri strani
adagiato in un angolo di muro
cerca un perché alle sue cose,
ma LA NOTTE non l'ascolta,
lo ignora, non parla,
LA NOTTE TACE !!



A mio padre
Una lacrima

Solo ora più che mai,
voglio mettere a nudo le mie doti
di cantastorie.

Perché è la tua, caro papà,
che voglio raccontare, è molto dura lo so,
come ogni mossa del tuo carattere.

Hai saputo fingere pure
ad un passo dall'aldilà,
con quale forza!!
Forse io la tua mossa l' ho capita,
ci vedevi con gli occhi lucidi
davanti e te,
cercando di nascondere i tuoi,
ma a te tutto è permesso,
potevi pure far cadere l'ultima lacrima
era tuo diritto
però non lo hai fatto
mentre noi ingoiavano a vuoto
con gli occhi lucidi.

Te lo giuro, papà,
ti abbiamo amato tanto, tutti,
chissà se troverai lassù
tutto quel conforto,
che in vita hai dato.

Ora a me non resta altro che
se un giorno,
passando davanti a quella solita panchina
di un vecchio lungomare,
osservandola nuda della tua presenza, dire:
ciao papà, e se il cuore ce la farà,
trattenere una lacrima.




L'albero
O albero forte e rigoglioso!
T'ho seguito passo, passo.
Eri ricco, prosperoso e orgoglioso delle tue foglie.

Germogliavi con irruenza
quasi a far dispetto all'altro.

T'ho seguito dal polline dei tuoi germogli,
ti curavo perché potessi sempre più prosperare.
Ma oggi spoglio e nudo ti vedo.

Le tue foglie non sono cadute tutte in un colpo
ma piano piano, come se una stesse dando un appuntamento
all'altra.
Prima il fusto di quell'albero,
così possente, pensavo non cadesse mai,
poi la foglia più grande, e così via,
piano piano, lento coi suoi misteri;
misteri nati così all'improvviso,
come una tempesta dopo una grande calma,
albero, ti stavi sfaldando.

Ci sarà un'altra primavera?
Ci potranno mai essere quelle fatidiche goccioline d'acqua
a fare rigermogliare le possenti foglie rimaste
ancorate, tenute a stento al suo ramo?

O cullarti nei tanti preamboli e misteriosi eventi che la
vita con le sue continue incognite ci regala?

Io lo so, non sei quell'albero che aspetta l'irruenza del forte vento
per farsi sradicare,
tieni ancora ben ancorate al suolo le tue salde ed orgogliose
radici, albero.




Una madre
Tu la trovi là
seduta ormai stanca
ti vuole dire che di tempo né è passato.

Racconta imperterrita la storia del suo passato
e piange.

Parla delle lunghe tavolate
ad ogni ricorrenza,
racconta come una bella favola
dei visi euforici e uniti
dei suoi figli,
e piange.

Ingoia a vuoto… e dice:
il caro e dolce mosaico della mia famiglia
è disfatto
e piange.

È una madre.





Profilo critico
Un sorriso, una carezza, l'amore sono il pane quotidiano dei genitori anziani.

Ho conosciuto per caso Salvatore Malena, un giovane poeta di Cirò Marina che ben merita di essere apprezzato e stimato perché la sua poesia è ricca di contenuto, di spontaneità, di significato, in quanto affonda le radici nell'humus del sentimento, oggi, purtroppo, dimenticato in un periodo storico - Ahimè! - quasi privo di supremi valori della vita. A prima vista la sua poesia sembrerebbe pessimista, ma non è così: è la realtà che, a volte, ci spaventa, questa realtà odierna di cose assurde, l'assenza addirittura di rapporti umani anche tra figli - genitori.
Un materialismo che mortifica, umilia, avvilisce ed esaspera e che ci fa gridare: "Deus, nec pejus!" come direbbe il professore Emilio Frangella - direttore di "Calabria Letteraria". Ed ecco che quando si legge una poesia vera, si prova godimento spirituale.
La poesia del Malena è molto interessante perché ha dei messaggi preziosi, un monito per le nuove generazioni che vivono una vita priva di significato.
Basti leggere attentamente la sua poesia "L'albero" che, come dice lo scrittore Cataldo Amoruso "È un atto d'amore verso il padre morto che ha il tronco di un Albero forte e rigoglioso" orgoglioso delle sue foglie verdi che poi sono i suoi figli; l'albero rappresenta la famiglia unita ed operosa che viveva in un'atmosfera di reciproci affetti, premure e rispetto.
"Ci sarà un'altra primavera?": questo è il grido di speranza del poeta Malena.
Ecco perché la poesia, quella vera, è illuminatrice, purificatrice, redentrice e, quindi, mai come oggi giorno deve servire a riscattare l'uomo stordito, ubriaco di tanti mali del secolo.
L'amore - con tutte le lettere maiuscole - il grande assente del consorzio umano, l'amore filiale che tanto aiuta a vivere noi anziani : una parola di conforto e di umana comprensione valgono più dell'oro di tutto il mondo, una carezza, un sorriso d'un figlio, d'un nipotino è un atto d'amore immenso, è il più delle volte, la rinascita, la guarigione del corpo, l'elevazione dello spirito: questo vuole pure la gente che crede ancora, grazie a Dio, a questi supremi valori.

Teodoro Torchia