|
Antonio Luigi Ruggiero, |
Alcune opere: |
|
Presentazione |
Progetto 2000 - 2008 |
Prefazione |
2007 |
Prefazione |
2007 |
Praefatus |
2006 |
Presentazione |
2005 |
Prefazione
Questo "Povero Diavolo".
Esplosioni di sensazioni, affetti e passioni, dove
dominano le risonanze e le trasparenze implicanti
frammenti di vita, avventure del cuore e della
mente, desideri inappagati, sogni ancora sognati.
In questi squarci del cuore, a volte sanguinante, a
volte palpitante di sincerità, nell'impeto vitale,
Luigi Ruggiero svuota la sua vera natura passionale
e ribelle, ma pur pacata e confusa nelle dimensioni
dell'esistenza che, per tali vibrazioni di alta risonanza, avrebbe bisogno di più vite, per effondere e
diffondere la valanga creativa nel canto poetico.
Sulle sensazioni del cuore aleggiano le malinco
nie del tempo della vita, i rimpianti e le delusioni.
Dotato di forte sensibilità, provato dalla vita fin
dagli anni dell'adolescenza ha sempre saputo trasfondere i contenuti di un'esistenza nelle sue raccolte poetiche:
|
2004 |
Viviamo un'epoca, per molti aspetti tra le più interessanti della
vicenda umana; un contesto di ferocia inaudita, in cui serpeggia il
malcontento ed il linciaggio morale lascia totalmente indifferente
l'uomo del profitto, molto bravo a districarsi nel bailamme dei
reconditi interessi. Intanto lo sparuto gruppo dei puri, ancora fedele
ai peculiari valori dell'esistenza, continua a battersi per cercare di
frenarne il processo di "disumanizzazione", peraltro già in atto. |
2002 |
A distanza di due anni dalla pubblicazione "Dal terrazzo dell'Esistenza", Luigi Ruggiero apre finalmente il cassetto dell'animo, mettendo così a nudo sentimenti ed emozioni. Ora, con "Riverbero", pregnante silloge poetica ricca di virtuosità letterarie, interessante anche per espressività ed impostazione concettuale, pur nella continuità della sua concatenazione poetica, l'autore supera e rimuove, se pur parzialmente, i punti nodali, i fulcri dei precedenti lavori per approdare ad un rapporto compiuto, passionale e totale tra un "Io" e un "Tu" che sono, intercambiabilmente, il poeta e l'universo. Siamo, dunque, al culmine, all'apice d'un delicato rapporto maturato e raggiunto non senza lacerazioni e travagli ma, anzi, calcolando ogni verso, soppesando con maestria la disposizione delle liriche in stretta connessione logica. L'autore giunge così all'identificazione ed alla chiarificazione del binomio "poeta - uomo". L'impossibilità di raggiungere l'eterno è il tormento che aleggia e s'insinua in ogni verso. Il rimpianto, invece, è mitigato dalla consapevolezza di saper donare a dispetto del marasma della quotidianità. L'auspicio: il recupero dei veri valori dell'esistenza. "…Ridere di se stesso e piangere…/ ed infine riaprire il cassetto della vita, / per stipare in logiche classificazioni e / gelosamente dimenticare, / la voglia di Essere, / l'amarezza per l'effimero che domina, / la paura dell'Apocalisse. / Ridere di se stesso e piangere… / ed infine morire col primo crepuscolo / nel bimbo che anzitempo, e suo malgrado, / non gioca più / con i girini della fiumara…". Grazie all'incrollabile fede, al Credo, doti indispensabili per attizzare costantemente la fiamma che arde nel didentro, Ruggiero può guardare avanti con serenità. La sua forza?... La famiglia alla quale ha consacrato la vita e dalla quale attinge nuove energie, soprattutto nei momenti di grave scoramento. In poesia non c'è nulla di scontato. I limiti naturali emergono fino a disorientare. È una lotta senza tregua - addirittura contro il volere della coscienza - tra desideri e paure, in una trasparenza d'immagini riflesse e contatti quasi palpabili. "Gravido di vecchiezza, / stanco e deluso delle cose d'oggi, / cerco la scala del Sole, / per maturare un cammino diverso, / che mi porti alla luce. / Decido un percorso dimenticato, / irto, scosceso e, / nel vecchiume delle mie incertezze, / le verità d'un passato…". Autore inquieto ma estremamente positivo, Luigi Ruggiero trae dal vissuto - sempre intenso - temi pregnanti da tradurre pio in poesia, vivificata dall'indelebile ricordo: dimensione storica che traccia l'umano cammino. Lo scrittore Calabrese, uomo di mille risorse e motivazioni risorgenti, canta la sua terra ( "isola di pace e prezioso dono di Dio" ), i paesaggi, i personaggi che gli hanno regalato l'innocenza, la spensieratezza, Terra che ama in modo viscerale, oggi accarezzata con lo sguardo del cuore. "…Dio solo regalò al mondo una fetta di Paradiso: / la mia terra di Calabria… / e il diavolo, come pure Repaci racconta, / mentre Dio dormiva / staccò dal suo cuore un pezzo di Male / e lo scaraventò tra la mia gente…". La poetica di Ruggiero si distingue, nell'attuale quanto poco emozionale panorama letterario, anche per capacità espositiva e descrittiva. Tutta l'opera è caratterizzata da percezioni scolpite e custodite nell'animo del poeta da cui sgorgano versi pungenti, ritmati da un invidiabile musicalità e gravidi di patos. La poesia, manifestazione artistica a lui più congeniale, si sviluppa in umiltà ma grande efficacia. Ne deriva un messaggio immediato: arriva direttamente nel petto e nella mente. Poesia che tocca le corde dell'animo e suscita, in termini precisi di tempo, grande emozione. Sottolinea "ombre, luci e segni", certo non irrazionali o causali, ma voluti, mirati e poeticamente coerenti. "…Scarto / tra la storia delle mie consapevolezze", recita Ruggiero in Voglia di certezze "scruto / tra gli anfratti del mio subconscio, / pretesti e motivi, / verità e certezze, / che finalmente scoprino / le conturbanti nudità della Maja / che, vivaddio, / regalino un sonno di Vita / ad un corpo ed un'anima assopiti nel male". "Riverbero", insieme compositivo mai imprigionato dall'ermetismo, consegna alle Calabrie, a Cirò Marina, un autore vero, sensibilissimo, Luigi Ruggiero, Uomo di grande umanità, che sa scavare, senza forzature o artifizi, nel profondo dell'"Io", sintetizzando sensazioni che orbitano attorno al suo magnifico, magico mondo poetico. |
2000 |
Da un'obiettiva analisi critica della silloge "Dal terrazzo dell'esistenza", ultima opera letteraria in ordine di tempo di Luigi Ruggiero, poeta calabrese di Cirò Marina, si rileva una forte esigenza d'identificazione e verifica, che si traduce in presa di coscienza e formulazione di denuncia, in un linguaggio non amplificato né ossessivo nella forma. L'opera, equilibrata anche nella struttura narrativa, è scorrevole, vibrante e di grande riflessività pensosa. |
1999 |
Raccolta di poesie |
1998 |
Raccolta di poesie |