"Dall'archivio della memoria" Fiabe e filastrocche in lingua cirotana
"Dall'archivio della memoria"
È nato un libro originale, interessante, didattico, divertente. A realizzarlo non poteva essere altri che una maestra, una mamma che ha custodito per anni "immagini, sensazioni ed atmosfere di una infanzia lontana, ricordi gioiosi e nostalgie," ma che vuole soprattutto riproporre e far rivivere "momenti di cultura che sono preziosi come il tempo..." Franca Liotti Carbone ce ne ha messo di tempo prima di convincersi che il suo lavoro, iniziato quasi per gioco e per divertire i suoi nipotini, poteva costituire un'opera dialettale di notevole valore culturale proprio per il rispetto di quella " memoria" di cui tanto oggi si parla, a volte purtroppo anche strumentalmente.
"Dall'archivio della memoria, Fiabe e filastrocche in lingua cirotana" (Calabria Letteraria Editrice) è il titolo del libro di Franca Liotti; una raccolta "che nasce da un profondo legame con il dialetto, - si legge nella motivazione dell'autrice - lingua viva, espressiva, efficace, incisiva e duttile, strumento indispensabile alla sopravvivenza di culture e tradizioni che devono essere recuperate, salvate e custodite affinchè non vadano perdute nel tempo, in questo nostro tempo che spesso si mostra indifferente e distratto verso un passato che ci appartiene". Queste fiabe e queste filastrocche non le si sarebbero mai più ritrovate in alcun testo se la passione e la gioia di tramandare in "lingua cirotana".... (Franca Liotti non ama molto i termini vernacolo o dialetto) non avessero spinto l'autrice a trasferire questo bagaglio culturale dalla sua memoria sulle pagine di un testo, dopo averne curato minuziosamente la forma e realizzato le simpaticissime illustrazioni. A scioca, Pizzi pizzi tangula, Cicirinneddu, A cozzupara, sono soltanto alcune delle antiche filastrocche che tornano subito alla memoria di quanti hanno vissuto l'infanzia giocando semplicemente nei rioni e nei cortili, ignari ancora dei nuovi metodi di ricreazione telematica o virtuale; A ciota di ciciri, I cumpari, U rè e ru scarparu, Jogalu ed altre favole rievocano la saggezza popolare velata a volte di una profonda ironica malinconia; una antologia di racconti semplici ma intrisi di insegnamenti e significati sempre attuali e formativi. Un testo insomma che ha tutte le carte in regola per essere divulgato nelle scuole a testimonianza di una letteratura locale che non andrebbe dimenticata; un testo che va diritto al cuore per la sua semplicità e per la dedica con cui l'autrice si presenta ai suoi lettori: "Ai miei figli, ai miei nipoti, ai miei alunni, a tutti i bambini e a quegli adulti che custodiscono con devozione, in un angolo del loro cuore, i ricordi della loro infanzia, della loro storia, delle loro radici".
Nelly Brisinda
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