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ESISTE un'Italia bella, non conosciuta, un'Italia fatta di marine ricamate da meravigliose scogliere, bagnata da quel mare dai colori cangianti nel verde, nell'azzurro, nel viola; terra ricca di paesi antichi nascosti ancora tra i boschi; foreste piene di ricordi e di segreti incanti, questa è la Calabria e bisogna conoscerla per amarla.
Questa terra diede il suo nome all'Italia, non è la terra che fa paura, è la terra sulla quale vive gente spontanea, fiera, tenace, ma soprattutto, generosa ed ospitale.
Presentazione
Ho avuto il piacere e, perché no? L'onore di leggere in anteprima l'ultimo lavoro - eccezionale che Adriana Capoano ha consegnato alla stampa.
Ne viene fuori un'Adriana Capoano che, pur sempre brava nella sua veste di poetessa pura, ricca di umanità e di sensibilità incomparabili, supera se stessa, cimentandosi con la prosa, con la narrativa, con un argomento che riguarda il suo vissuto, la sua terra, il suo ambiente, la sua Calabria, la sua Cirò Marina con le sue storie, le sue tradizioni, il suo dramma, il suo divenire, il suo "costituirsi", senza scadere nel sentimentalismo, senza tradire languide e superate emozioni; eppure con l'amore che solo lei poteva sentire per una realtà territoriale e sociale, alla cui crescita ha dato molto da insegnante, pedagogista, professionista di grande spessore culturale, da sempre attenta, stimata, impegnata protagonista in attività socio assistenziali, ove ha portato e porta un calore umano coinvolgente.
"Sulle sponde del Lipuda" è un opera che s'impone per i suoi contenuti culturali, storici, autobiografici e per l'eloquio fluente e lodevolmente a portata di tutti, ma nello stesso tempo capace di riportare a sintesi un tessuto sociale variegato, che abbraccia più tempi nei costumi e nell'evoluzione del pensare e dell'agire.
Storia, miti, sogni, nostalgie e amore, si pongono a fondamento di un rapporto che lega, indissolubilmente, la storia della gente di Cirò Marina allo sviluppo sociale e urbano.
Emerge dal racconto, il profilo di una cittadina che avanza e si fa spazio nel mondo delle risorse economiche, dell'arte, della cultura, della produzione agricola, dell'imprenditoria, della pesca e del commercio.
Attraverso sogni e realtà il contenuto del testo intesse verità vissute e sofferte, come la mortificante emigrazione, la divisone delle famiglie i problemi della disoccupazione, l'abbandono e la rinuncia delle cose più care, a conferma delle stesse verità attuali e pressanti.
L'amore per la famiglia, la sacralità dei valori che la compongono, le tradizioni, la collaborazione umana, la ricerca e l'accettazione dell'altro, del diverso e soprattutto, l'amore per la propria terra perseguitata dagli eventi…, poco considerata…, fanno di questo lavoro un'antologia di saperi, i cui contenuti, consentono di allargare l'interesse alle conoscenze verso la tradizione micropopolare, che ha giocato un ruolo di primo piano nella conferma di ideali e di calori su cui si è costruita la storia di questa città.
È un testo didattico, fonte do conoscenza per i giovani; sono esempi di vita, di conquista, di fede, di sogni che, chiunque può realizzare, se crede nelle proprie capacità e persevera verso gli obiettivi dei propri ideali.
Non so se definire - a lettura ultimata - Adriana Capoano poetessa, scrittrice o addirittura "fotografa" per la sua capacità di cogliere in maniera perfetta gli aspetti più originali e molteplici della realtà in cui vive con un linguaggio essenziali, fortemente comunicativo, che tradisce un'ispirazione sofferta, ma vera, con molti spunti autobiografici, il tutto in una cornice storico geografica ben individuata: una terra da conoscere e da amare, nella quale vive gente spontanea, fiera, tenace, ma soprattutto generosa ed ospitale.
Prof. Nicodemo Filippelli
Senatore della Repubblica
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