http://www.cirol.it/b.morelli/
CULTURA
Scrittori del cirotano


LA STORIA DEL NOSTRO VINO....


BERENICE MORELLI

di Cirò Marina (Kr), si è laureata in Lettere moderne con indirizzo socio-antropologico nel 2001 presso l'Università degli studi della Calabria;
grande appassionata di archeologia e antropologia, da subito ha svolto attività di studio e ricerca sulla storia del vino dall'antichità ai giorni nostri.
Ha lavorato e attualmente collabora con Enti Pubblici, Privati ed Associazioni occupandosi della parte storico letterale del Vino.
Ha prodotto articoli divulgativi, lavori fotografici e di ricerca sulle tradizioni popolari inerenti al vino e ai luoghi e miti dell'antica Magna Grecia per la Regione Calabria.
Pubblicazioni
Idea e Progetto Foto e commenti
Berenice Morelli
 
Marzo/Aprile 2004 N°25

Il libro di Berenice Morelli sarà presentato alla kernesse di Verona
AL VINITALY C'E' "MITICO VINO"

CIRO MARINA - Dalla sua prima brochure "La storia antica del nostro vino... e quella moderna" al suo primo libro "Mitico vino", il cammino conoscitivo della dottoressa Berenice Morelli non ha conosciuto soste. E se la brochure fu il leit motiv del Vinitaly dello scorso anno, il nuovo libro caratterizzerà, senz'altro, l'edizione del Vinitaly in programma dal prossimo 31 marzo al 5 aprile. Infatti, sponsorizzato dalla Regione Calabria, dal Comune di Ciro Marina e dalla Provincia di Crotone, "Mitico Vino" sarà presentato al pubblico dei visitatori durante una serata di gala ed interromperà volutamente una sfilata di moda ispirata all'enogastronomia calabrese. D'altronde, "il vino - ha evidenziato Berenice nel suo libro - era il protagonista delle feste romane e greche, delle feste tradizionali e popolari e fin dall'antichità, il vino è appartenuto alla cultura del Mezzogiorno d'Italia".

Il libro, che si legge velocemente (perché la prosa è chiara ed armoniosa), è stato commissionato alla sua autrice dalla Regione Calabria, una volta constatato l'incredibile successo della brochure, ma nasce anche per espressa volontà del sindaco Nicodemo Filippelli e del vicesindaco Luigi Ruggiero. Che hanno sostenuto Berenice, insieme al Wine doc di Cosenza, a sei case vinicole locali, Francesco Malena, Linardi, Ippolito, Zito, Antonio Malena e Facente, e all'azienda agricola De Luca. Il fatto più singolare è che, a far da battistrada nelle strade del vino, sia Berenice Morelli, una giovane appassionata di archeologia e di antropologia, che è riuscita a seminare tanti studiosi cultori (e bevitori) del vino.
PATRIZIA SICILIANI

 

La principale fonte economica per Ciro Marina è il vino, lo stesso impiega un ciclo di coltura della vite con circa 400.000 giornate lavorative con una conseguente produzione d'uve di notevole valore. Con D.P.R del 2.4.1969 (costituito poi dal D.P.R del 25.9.89) il "CIRO", primo tra i vini calabresi, è tutelato da un disciplinare di produzione a denominazione d'origine controllata (D.O.C), in seguito all'invio, da parte dei Lions di Crotone, dello stesso alle Olimpiadi di Città del Messico, tenutesi nel 1968, quale premio per gli atleti vincitori alle Olimpiadi. Il mitico passato del vino "CIRO" ha attraversato fino ad oggi diverse culture e consuetudini, portando con sé il mistero e le usanze che la tradizione contadina ha saputo bene assimilare. Il contadino calabrese, che coltiva la sua vigna, ha molti tratti in comune col contadino greco e romano di un tempo. Ama la terra e i suoi prodotti; ama il vino, frutto del lavoro, che col "rosso sangue" esprime il suo sacrificio e quello di Cristo. Si tratta quindi di una bevanda speciale, che ha importanza sia nel mondo cristiano sia in quello sociale e culturale. Nel cirotano si sono accostati a questa bevanda, detti e proverbi che esprimono la lunga tradizione che lega il vino, la vite e l'uomo. Molti sono i tratti del passato che si ricollegano ad oggi riguardo all'uso del vino. La presenza nell'antica Krimisa, di colonie greche e di popoli come gli Enotri attestano la pratica, in questo territorio di diversi riti riguardo all'uso del vino. Era in uso la pratica del Simposio, una riunione di bevitori, in cui si consumavano pasti comuni. I servi, durante le libagioni, attingevano ai crateri da vino con lunghi ramaioli o con piccole anforette chiamate oenochoe utilizzate per riempire le coppe dei convitati. Il vino puro si beveva piuttosto di rado, così prima d'ogni pasto si preparava in un cratere un miscuglio di vino e d'acqua. Nel corso della bevuta, dolci, frutta secca e fresca, accompagna- vano il delizioso vino. La presenza femminile era ammessa solo per servire gli uomini e per distrarli nella seconda parte del banchetto, in cui potevano intervenire musiciste e ballerine. Solitamente si mescolava il vino con acqua salata o con aromi come miele, menta o cannella, per addolcirne il sapore o per renderlo meno forte. Il simposiarca, eletto per fissare le porzioni di vino e d'acqua da mescolare, ne decideva la quantità da bere. Quest'usanza è ancora oggi presente, in altre forme, a Ciro Marina e in molti paesi della Calabria dove, rifiutare il vino offerto dal padrone di casa, risulta come un'offesa. In tutte le epoche il commercio del vino ha avuto un ruolo determinante per gli scambi e per la fratellanza tra i popoli ma, in particolare in epoca romana il commercio s'incrementò ed ebbe enorme sviluppo; testimonianza di ciò sono i ritrovamenti di anfore sigillate con tappo recanti il marchio di fabbrica e le formelle votive in terracotta rappresentanti grappoli d'uva, ritrovati in scavi ufficiali dalla Soprintendenza Archeologica. I nostri contadini oggi, hanno saputo assi- milare le tecniche e i metodi di coltivazione, tramandate dai loro antenati, facendo del vino, una delle bevande più preziose e amate.

 
Aprile 2004 N°31

Ancora riconoscimenti per il libro Mitico Vino di Berenice Morelli
LA LUNGA TRADIZIONE DEL CIRO'

CIRO MARINA (pa.si.) - Il vino, che simboleggia anche il desiderio di sapere, rappresenta nel libro "Mitico vino" della scrittrice Berenice Morelli (nella foto), il filo conduttore che accompagna il lettore dall'antica Krimisa fino ai giorni nostri, attraverso una lunga tradizione popolare, fatta di riti, feste, proverbi, ricette, cure terapeutiche e canti.
E alla giovane scrittrice, che al Vinitaly ha ricevuto un'infinità di riconoscimenti, sono arrivati anche i ringraziamenti dei viticoltori. Perché è riuscita a "nobilitare i loro sudori", dando alle stampe un'opera che, per la prima volta, non si ferma all'antichità, ma che - grazie ad un'indagine sociologica svolta sul campo - ha fotografato l'attuale stato delle cose.
Per Berenice, comunque, la recentissima edizione del Vmitaly ha significato tantissimo e se, per esempio, il presidente dell'Arssa, Antonio Pizzini, ha rilevato che è molto positivo che "giovani scrittori parlino della propria terra e facciano emergere la nostra cultura", una manager giapponese, Atsuko Takagi, della società "Acquasale", ha manifestato il desiderio di tradurre in giapponese "Mitico Vino". I contatti, che sono stati avviati a Verona, saranno ripresi a breve. Inoltre, una nota emittente televisiva ha invitato Berenice a collaborare alla messa in onda di un reportage sugli itinerari del gusto. Come si vede, l'avventura della dottoressa Berenice Morelli, che ebbe inizio per merito della Wme doc di Cosenza (che cercava in loco opere sulla cultura e sulla tradizione del vino), è destinata a non esaurirsi e ad arricchirsi di sempre nuove esperienze.
PATRIZIA SICILIANI

 
Aprile 2004 N°32

Enorme successo al Vinitaly per la pubblicazione di Berenice Morelli
Affascina la storia del vino CIRO'

CIRO MARINA (pa.si.) - L'antica storia del vino di Ciro' ha trovato posto nell'originale formula del Vinitaly, la manifestazione fieristica dei vini doc italiani ed internazionali, svoltasi a Verona dal 10 al 14 aprile. Nello stand, allestito dalla Regione Calabria, è stata, infatti, messa in evidenza e distribuita la brochure "La storia antica del nostro vino...e quella moderna", scritta ed illustrata dalla dottoressa Berenice Morelli e sponsorizzata dall'Assessorato regionale all'Agricoltura (insieme all'UnionCamere e all'Arssa), dall'Officina Rambaldi e dalla Wine doc di Cosenza. La giovane studiosa cirotana, laureata in Lettere moderne con sotto indirizzo socio-antropologico, ha vissuto lunghi momenti di gloria durante il suo soggiorno veronese, rilasciando numerose interviste e ricevendo le congratulazioni delle personalità della politica e della cultura presenti, degli espositori e dei visitatori. Lo stand della Regione Calabria, esteso 384 metri quadri, ha fatto registrare il più alto picco di visitatori: com'è noto, i suoi elementi scenici sono nati dalla fantasia del "mago" degli effetti speciali... Quel Carlo Rambaldi, presidente della Officina Rambaldi (una società impegnata a rappresentare ed interpretare il patrimonio culturale), che figura tra gli sponsor della brochure sul vino e che ha sottolineato "Berenice ha lavorato alla stesura della sua opera con l'anima e il calore di una giovane donna del Sud!". Berenice ha, peraltro, relazionato sull'antichissima storia del vino di Ciro in più occasioni e già il giorno dell'inaugurazione dello spazio espositivo calabrese, alla presenza del presidente regionale, Giuseppe Chiaravalloti, dell'assessore regionale all'Agricoltura, Giovanni Dima, di Carlo Rambaldi, di Mario Via, responsabile della Wine doc, di enologi di fama, tra cui Carlo Maroni. Il prossimo "palcoscenico", prenotato dagli sponsor, dell'iniziativa, è il Salone del vino, in programma a Tonno, dal 16 al 19 novembre. Per quella data, Berenice Morelli dovrà integrare il suo lavoro storico - letterario, compiendo ulteriori ricerche sul campo e raccogliendo altre testimonianze, altri spunti poetici e altre tradizioni popolari. Per legare, ancora di più, il vino di Ciro al suo territorio di origine e per continuare a tracciare un itinerario ambientale, culturale, storico ed enologico del nostro territorio... Una strada questa che dovrebbe essere maggiormente percorsa!
PATRIZIA SICILIANI